mercoledì 6 marzo 2013

"Oggi è il 6 Marzo.
Ciò significa che nei prossimi due giorni dovrò sopportare bacheche rigurgitanti mimose in mazzi di ogni forma e sfumatura di giallo, sulle quali saranno taggate millanta amiche speciali, creature meravigliose, emancipate mature consapevoli "donne". Le stesse femminedimmèrda che venerdì sera commemoreranno QUELL'8 Marzo -di cui non sanno nulla- abbigliandosi da baldracche (che quelle di via Lincoln saranno scambiate per Signore a cui si è guastata l'auto in cerca di un cavaliere che le assista), dimenandosi in discoteche dove potranno incontrare orde di mortidifiga, toccando pettorali sudaticci e depilati di spogliarellisti probabilmente ricchioni, mangiando torte a forma di cazzo. I miei omaggi, come ogni anno, vanno a tutte voi, femmine indegne d'essere chiamate Donne, che avrete il permesso dai vostri beceri fidanzati e mariti, dopodomani, di immaginarvi Libere. Vi auguro di divertirvi, di ubriacarvi, di confermare tutti gli stereotipi sulle femminelle e l'inferiorità che vi contraddistingue, non in quanto vaginomunite ma poiché subnormali. Tenete pronto il nimesulide per il 9 mattina, che dovrete alzarvi presto per preparare il ragù, andare al mercato per far la spesa e stirare le mutande bianche del vostro omuncolo. Che gli piace trovarle piegate bene, allùi."

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