venerdì 22 novembre 2013

Volevo scriverti, non per sapere come stai tu, ma per sapere come si sta senza di me...


Io non sono mai stata senza di me e quindi non lo so. 
Vorrei sapere cosa si prova a non avere me che mi preoccupo di sapere se va tutto bene,
 a non sentirmi ridere, 
a non sentirmi canticchiare canzoni stupide, 
a non sentirmi parlare, 
a non sentirmi sbraitare quando mi arrabbio, 
a non avere me con cui sfogarsi per le cose che non vanno, 
a non avermi pronta li a fare qualsiasi cosa per farti stare bene. 
Forse si sta meglio, o forse no. 
Però mi è venuto il dubbio e vorrei anche sapere se ogni tanto questo dubbio è venuto anche a te.
Perché sai, io a volte me lo chiedo come si sta senza di te,
poi però preferisco non rispondere che tanto va bene così. 
Ho addirittura dimenticato me stessa per poter ricordare te.

martedì 19 novembre 2013

Ti è mai successo?

Volare 
 Oltre questa stupida rabbia per niente 
 Oltre l’odio che sputa la gente sulla vita che è meno importante 
di tutto l’orgoglio che non serve a niente...
 Oltre i muri e i confini del mondo 
 Verso un cielo più alto e profondo 
delle cose che ognuno rincorre 
 E non se ne accorge che non sono niente!

sabato 16 novembre 2013

Vola Alto

Non si finisce mai, da fare ce n'è. Quanto lavoro per il cuore. Domenica non è per chi come me ha un gran bisogno di capire. Pur di aiutare il cambiamento ci si improvvisa eroi. Ma non c'è mai abbastanza tempo. L'anima di un uomo si misura per la sua caparbietà. So riconoscere gli amici, la spalla giusta so qual è. Merito delle mie radici e del rispetto che ho di me. Sognatore fino in fondo. Più convinto di così. Se c'è fiamma io mi accendo e poi ti sfido con un sì. La rivincita mi prendo su chi un giorno mi tradì. Reagiamo pure noi, chiediamo di più. Che sia davvero un mondo onesto. Ognuno faccia il suo: passione ed energia. Sbagliare in fondo serve tanto. L'avidità ci impoverisce, gli slanci invece no. Se quell'istinto si perdesse dove troverebbe la risposta questa vita? Chi lo sa... La strada stimola i pensieri, gli incontri le opportunità. Il ragazzino che ero ieri dimostra ancora la sua età. Vola alto e stai sereno! Prendi il meglio finché vuoi! Che il primo impegno, non scordarlo, è dare spazio ai sensi tuoi. Tu vola alto, amico caro! Pure per chi non ce la fa. Per chi di un sogno è prigioniero, per chi rinuncerà. Pensa in grande, fallo ancora! Tu cavalca quell'idea. Suda, incazzati e poi prega e quando puoi tu scappa via! Che soffrire di coraggio è la più bella malattia! Vola alto...

Renato Zero

venerdì 15 novembre 2013

L A S C I A R E

Lasciare significa: 
lasciare che per un po’ le cose seguano il loro corso, 
che si muovano liberamente senza il nostro intervento, 
finché la direzione del loro movimento non si mostri spontaneamente.
 Se rinunciamo a tentare di guidare le cose e quelle, muovendosi, si allontanano da noi,
 lasciamole andare. 
Molliamo la presa.
 Se le lasciamo andare per la loro strada, 
ci rendiamo liberi per qualcos’altro.


(B.H)

mercoledì 13 novembre 2013

Io, se solo sapessi cos'è, cosa c'è dietro a quell'ombra, a quella paura che ti fa cambiare faccia e fa dire quello che non si pensa. Dove si è rotto il filo di seta che ci univa e scendeva giù, giù, giù, giù negli abissi e dall'universo scendeva giù, giù, giù, giù negli abissi e andrò a cercarlo adesso. 
Io, se solo sapessi dov'è, dove ho perso la mia pazienza e lasciato la speranza per trovare indifferenza, freddo e apparenza. Dove si è rotto il filo di seta che ci univa e scendeva giù, giù, giù, giù negli abissi e dall'universo scendeva giù, giù, giù, giù negli abissi e andrò a cercarlo adesso. 
Come, non so se ho capito bene tu non vuoi venire a cercare insieme a cercare insieme, insieme, insieme. Dove si è rotto il filo di seta che ci univa e scendeva giù, giù, giù, giù negli abissi e dall'universo scendeva giù, giù, giù, giù negli abissi e dall'universo scendeva giù, giù, giù, giù negli abissi e dall'universo scendeva giù, giù, giù, giù negli abissi e vado a cercarlo adesso.
 Io, se solo sapessi dov'è, dove ho perso tutto il coraggio, la grazia che ho imparato, l'amore che avevo dentro. Dove si è rotto il filo di seta che ci univa e scendeva giù, giù, giù, giù negli abissi e dall'universo scendeva giù, giù, giù, giù negli abissi e vado a cercarlo senza paura.


mercoledì 6 novembre 2013

In piedi, Signori, davanti a una DONNA!

Per tutte le violenze consumate su di Lei, per tutte le umiliazioni che ha subito, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato, per l'ignoranza in cui l'avete lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca che le avete tappato, per le ali che le avete tagliato, per tutto questo: in piedi, Signori, davanti ad una Donna. 
E non bastasse questo, inchinatevi ogni volta che vi guarda l'anima, perché Lei la sa vedere, perché Lei sa farla cantare. 
In piedi, Signori, ogni volta che vi accarezza una mano, ogni volta che vi asciuga le lacrime come foste i suoi figli, e quando vi aspetta, anche se Lei vorrebbe correre.
In piedi, sempre in piedi, miei Signori, quando entra nella stanza e suona l'amore e quando vi nasconde il dolore e la solitudine e il bisogno terribile di essere amata. Non provate ad allungare la vostra mano per aiutarla quando Lei crolla sotto il peso del mondo Non ha bisogno della vostra compassione. Ha bisogno che voi vi sediate in terra vicino a Lei e che aspettiate che il cuore calmi il battito, che la paura scompaia, che tutto il mondo riprenda a girare tranquillo. E sarà sempre Lei ad alzarsi per prima e a darvi la mano per tirarvi su in modo da avvicinarvi al cielo, in quel cielo alto dove la sua anima vive e da dove, Signori, non la strapperete mai.

    (William Shakespeare)